Salire sull’albero in sicurezza, i consigli del Rigger

Salire sull’albero in sicurezza, i consigli del Rigger

Salire sull’albero della propria barca non è soltanto un’operazione tecnica, ma un momento delicato che unisce responsabilità, competenza e consapevolezza. Richiede concentrazione, pianificazione e strumenti adeguati, perché anche un piccolo errore può trasformarsi in un serio problema. Eppure, molti armatori tendono ancora a sottovalutare questo tipo di manovra. Con questa guida, vogliamo offrire un punto di riferimento chiaro, pratico e ragionato per effettuare una salita in sicurezza, lavorare in quota con serenità e tutelare al meglio la propria barca.

Tutto parte da terra: prepara la salita con metodo

La sicurezza inizia ben prima di salire. Una corretta preparazione è la chiave per ridurre i rischi e lavorare con tranquillità. La prima cosa da fare è chiarire l’obiettivo della salita: cosa dovrai fare lassù? Quali strumenti ti serviranno? Hai previsto tutto? Solo dopo aver risposto a queste domande si passa alla verifica dell’attrezzatura.

L’equipaggiamento essenziale include un imbrago tecnico (non quello minimal da prodiere), una fune di sicurezza e un dispositivo anticaduta. Non meno importante è controllare le condizioni delle drizze: una cima logorata o danneggiata può compromettere l’intera operazione. Meglio scoprirlo a terra, piuttosto che a metà albero.

Doppia protezione: la fune di sicurezza e il sistema anticaduta

La fune di sicurezza ha il compito di fornire un appiglio supplementare e un margine di sicurezza aggiuntivo. Viene issata con una drizza separata rispetto a quella che ti sostiene direttamente. È preferibile utilizzare una corda semistatica con un minimo di elasticità per assorbire eventuali colpi.

A questa fune si aggancia il sistema anticaduta, un dispositivo mobile che scorre lungo la corda e si blocca in caso di accelerazione improvvisa. È un elemento discreto ma fondamentale: funziona come un freno automatico, che può fare la differenza in caso di imprevisto.

Non dimenticare di verificare che tutto il sistema sia perfettamente funzionante prima di salire. Fare una simulazione a terra è sempre una buona idea.

Imbrago e confort in quota: la stabilità prima di tutto

L’imbrago è il tuo punto di contatto diretto con la barca. Deve essere ergonomico, ben avvolgente e progettato per mantenere il corpo in asse anche in caso di malore. Le cinghie su spalle, schiena e petto non sono un optional: sono ciò che garantisce stabilità e sicurezza.

Se sai che dovrai restare a lungo in quota, valuta anche l’uso di un seggiolino con tavoletta: un supporto utile per distribuire meglio il peso e ridurre la fatica. Lavorare con più comfort significa lavorare meglio e più a lungo.

Controlla sempre lo stato di usura dell’imbrago: cuciture, fibbie e punti di attacco devono essere in perfette condizioni.

Moschettoni e nodi: quando la tecnica fa la differenza

Ogni punto di connessione deve essere affidabile. Usa moschettoni di qualità, con sistemi di chiusura sicuri. Quelli a tripla sicurezza sono ideali perché prevengono aperture accidentali.

Il nodo più indicato è il classico nodo a otto: semplice, robusto e sicuro anche se la cima si allenta leggermente. Esegui il nodo poco prima del moschettone e verifica che sia ben serrato. Evita di affidarti solo ai grilli delle drizze: meglio un nodo ben fatto che una connessione incerta.

Durante la salita: attenzione, ritmo e comunicazione

Porta con te solo gli attrezzi strettamente necessari, in una sacca leggera e fissata saldamente all’imbrago. Una chiave che cade può danneggiare la coperta o colpire qualcuno. E ricorda: nessuno deve stare sotto l’albero durante l’operazione.

Indossa sempre un casco protettivo, soprattutto se utilizzi un winch elettrico. Mentre sali, mantieni il corpo vicino all’albero e cerca di puntare i piedi per mantenere equilibrio e controllo. Se l’albero è alto, considera di sfruttare anche il sartiame laterale per avere più appigli.

La discesa è spesso più insidiosa della salita: gli ostacoli sono meno visibili e il rischio di impatti è maggiore. Una cima supplementare di sicurezza è sempre una buona idea, soprattutto se chi gestisce la manovra dovesse avere un malore o distrarsi.

Il ruolo di chi gestisce il winch: complice, non comparsa

Chi è al winch non ha un ruolo secondario. Anzi, è una figura chiave per la tua sicurezza. Deve essere una persona di fiducia, attenta e preparata. È importante conoscere e utilizzare segnali visivi semplici e chiari:

  • Pugno chiuso: fermati
  • Dito che ruota: sali
  • Mano aperta: scendi

Se è presente un winch elettrico, non mettere mai la drizza nel self-tailing: è fondamentale tenerla a mano per intervenire subito in caso di problemi. Se il winch si incanta, chi è in testa d’albero può trovarsi in una situazione molto pericolosa.

Le radiocuffie sono un ottimo supporto per comunicare in ambienti rumorosi o in caso di vento forte.

Una volta in cima: l’occasione perfetta per controllare il rigging

Quando si è in testa d’albero, vale la pena approfittare per fare un controllo visivo dettagliato del rigging. Dai uno sguardo alla base dell’albero, alle piastre, ai tiranti e ai tornichetti delle sartie. Controlla anche gli attacchi dello strallo e del paterazzo.

Ispeziona le crocette, i punti di fissaggio, le pulegge, i grani, le coppiglie e tutto ciò che potrebbe essersi allentato con le vibrazioni della navigazione. Non trascurare le luci di navigazione, gli strumenti del vento e le antenne.

Una manutenzione regolare permette di anticipare eventuali problemi ed evitare interventi d’urgenza in mare aperto.

Valuta anche una revisione completa del sartiame secondo le condizioni di utilizzo della barca. Un disalberamento ogni 3-4 anni può essere una buona prassi.

Manutenzione e lavori in quota: cosa puoi fare tu, cosa è meglio delegare

Non tutto richiede un tecnico specializzato. Ci sono piccoli interventi che puoi fare in autonomia, come applicare nastri protettivi sulle crocette, proteggere con teflon i punti soggetti a sfregamento o aggiungere protezioni per evitare che le drizze rovinino il sartiame.

Se però devi installare nuove pulegge, modificare il sartiame o effettuare fori strutturali sull’albero, è consigliabile rivolgersi a un professionista. Anche piccoli fori, come quelli per i lazy jack, richiedono attenzione. Meglio ancora, consultare chi ha progettato l’albero, per evitare danni alla struttura.

 

Salire sull’albero non è un’impresa per temerari, ma un gesto tecnico che va affrontato con attenzione e metodo. Farlo bene significa prendersi cura della propria barca, prevenire i problemi e affrontare ogni navigazione con maggiore serenità.

 

Prepararsi nel modo giusto rende tutto più semplice, sicuro e di… alto livello.