Manutenzione dell’armo: Sartie, drizze, lande, arridatoi e terminali

Manutenzione dell’armo: Sartie, drizze, lande, arridatoi e terminali

Sartie, drizze, lande, arridatoi e terminali: tutto ciò che un armatore dovrebbe controllare per navigare in sicurezza e senza sorprese.

L’armo sotto osservazione: perché la manutenzione preventiva è la miglior alleata di un armatore

L’armo, nella sua essenza, è il sistema nervoso della barca a vela. Le forze che passano attraverso sartie, stralli, paterazzi, lande e arridatoi non sono trascurabili, anche in condizioni di vento medio. Per questo, un controllo approfondito e periodico dell’armo non è un’opzione, ma una necessità.

 

Troppo spesso, però, ci si affida a una falsa sensazione di solidità: “La barca ha retto bene l’ultima uscita, quindi è tutto a posto”. È un errore comune. Le criticità strutturali tendono a manifestarsi lentamente, in modo subdolo, e quando diventano visibili è spesso tardi per un semplice intervento correttivo.

 

Fare manutenzione preventiva significa prendersi cura dell’imbarcazione con intelligenza: risparmiare costi futuri, aumentare la sicurezza e prolungare la vita utile dell’attrezzatura.

FOCUS PRATICO – Quando ispezionare l’armo?

Una routine di controllo dovrebbe rientrare nel ciclo annuale di preparazione dell’imbarcazione. Ma ci sono altri momenti chiave:

  • Dopo una stagione intensa di navigazione, soprattutto se hai partecipato a regate o affrontato vento fresco.
  • In seguito a un evento specifico, come un colpo di vento particolarmente violento o una strambata brusca.
  • Prima del rimessaggio o dell’alaggio, quando hai la possibilità di osservare i punti di attacco dell’armo anche da dentro la barca.
  • In caso di piccole anomalie ricorrenti, come cime che si consumano troppo in fretta, assetto che cambia o tensioni sospette.

L’osservazione comincia da terra: valutare tensioni, allineamenti e sintomi nascosti

La prima fase di ispezione si fa con i piedi ben saldi a terra, osservando l’armo nel suo insieme. L’obiettivo non è ancora trovare il dettaglio, ma valutare la coerenza dell’insieme.

 

Parti da poppa e osserva l’albero nella sua verticalità: dovrebbe essere centrato rispetto allo scafo, con le sartie alte e basse che lavorano in modo simmetrico. L’occhio esperto percepisce subito se qualcosa non torna: un disassamento impercettibile può essere il segnale di una tensione mal distribuita o di una deformazione strutturale.

 

Confronta la tensione apparente tra babordo e tribordo: se una sartia sembra più “scarica”, potresti avere una regolazione sbilanciata o, peggio, un terminale che ha iniziato a cedere. Ascolta anche i suoni: in navigazione, un sibilo costante, un ticchettio o un tremolio metallico sono spesso segnali rivelatori.

CHECKLIST – Controllo visivo da terra:

  • Verifica dell’allineamento albero rispetto alla linea di chiglia
  • Simmetria apparente tra sartie alte e basse
  • Controllo del movimento su lande e attacchi
  • Presenza di vibrazioni o rumori meccanici sotto sollecitazione
  • Eventuali segni di sfregamento su scotte o cime fisse

Terminali e lande: i punti critici tra sartiame e scafo

I terminali pressati – cioè il punto in cui la fune inox si collega alla forcella o al perno di attacco – sono tra le zone più esposte allo stress meccanico. È qui che si concentrano le sollecitazioni di carico e, spesso, anche gli effetti della fatica del materiale.

 

Controlla con attenzione la zona dove il cavo entra nel terminale. Un piccolo rigonfiamento del trefolo, una leggera ossidazione o una riga scura in prossimità della pressatura sono già segnali da prendere sul serio. Anche l’apparente lucidità può trarre in inganno: spesso, all’interno del trefolo si annida la corrosione da stress, invisibile all’esterno.

 

Le lande, dal canto loro, trasmettono queste forze allo scafo. Devono essere ispezionate non solo visivamente, ma anche a livello strutturale. Se il bullone della landa ha iniziato a muoversi, o se ci sono tracce di infiltrazione sul controflangia interna, c’è rischio di danneggiamento del supporto strutturale.

BOX INFORMATIVO – Corrosione sotto rondella: il nemico silenzioso

Le rondelle in acciaio possono sembrare innocue, ma nel tempo tendono a creare un’intercapedine in cui l’acqua salata ristagna. Da lì, si innesca un fenomeno corrosivo che lavora sotto traccia, intaccando anche la stratificazione in vetroresina. Soluzione? Smontaggio periodico, pulizia e utilizzo di grasso dielettrico nei punti critici.

Arridatoi, forcelle e perni: componenti piccoli, problemi grandi

Gli arridatoi sono elementi ad alto stress. Un filetto che si ossida o un corpo che si blocca sotto carico possono compromettere la regolazione del sartiame.
Se fai fatica a ruotarli a mano, se noti segni di grippaggio o gioco nel filetto, è il momento di intervenire.
Controlla anche i perni di bloccaggio: devono scorrere perfettamente nel loro alloggiamento, senza attrito né gioco laterale. Un perno consumato o che balla può far lavorare male tutta la connessione tra sartia e attacco di coperta.

FOCUS TECNICO – Lubrificazione intelligente

  • Sui filetti: usa un anti-seize di qualità nautica, in grado di resistere alla salsedine.
  • Sulle forcelle inox su alluminio: meglio un grasso specifico antigalvanico.
  • Attenzione a non lubrificare le parti che devono restare a frizione controllata, come alcuni grilli autobloccanti.

Ispezione in testa d’albero: l’alto non mente

Molti armatori trascurano la cima dell’albero perché difficile da raggiungere. Ma è proprio lì che si concentra la complessità meccanica: pulegge delle drizze, golfari di fissaggio, passacavi, perni, bozzelli di rinvio.

 

Verifica che tutte le pulegge girino libere, senza sfregamenti, e che i perni siano ben ancorati. Un gioco eccessivo può portare a ovalizzazione o rottura del foro nel tempo.
Controlla anche lo stato delle drizze nel loro passaggio iniziale: una calza leggermente abrasa oggi può diventare una rottura netta domani.

CHECKLIST – Prima di salire in testa d’albero:

  • Ispezione preventiva della linea di salita e del winch
  • Verifica dell’imbracatura e dei moschettoni
  • Portare con sé torcia, lubrificante, chiave fissa, taglierino di sicurezza
  • Annotare tutto ciò che richiede manutenzione al rientro a terra

Le manovre dormienti: ciò che non lavora può cedere

Sartie volanti, stralli di trinchetta e paterazzi sdoppiati sono manovre che spesso lavorano saltuariamente. Ma proprio per questo rischiano di essere trascurate fino al cedimento improvviso.
Controllale con la stessa attenzione delle sartie principali. Controlla i terminali, i passacavi, gli arridatoi e i punti di ancoraggio secondari.

MINI-FOCUS – Le sorprese dell’inattività

Un terminale che non lavora regolarmente può iniziare a vibrare, a svitarsi lentamente o a creare un punto di corrosione isolato. La prevenzione è più semplice della riparazione.

Note di bordo: l’importanza del diario dell’armo

Ogni armatore dovrebbe tenere un semplice diario tecnico dell’armo. Non serve un software sofisticato: basta un file o un quaderno dove annotare controlli, anomalie riscontrate, sostituzioni effettuate, piccoli movimenti notati.

 

Nel tempo, questo diventa uno strumento prezioso per monitorare l’evoluzione del sartiame e anticipare le criticità.

SCHEDA PRATICA – Diario dell’armo

  • Data ispezione
  • Condizioni meteo recenti
  • Sartie controllate
  • Anomalie rilevate
  • Azioni correttive e materiali sostituiti
  • Prossima verifica programmata

Conoscere l’armo è navigare con più consapevolezza

Ogni controllo approfondito dell’armo è anche un momento di dialogo con la propria barca. Capirne il linguaggio, anticiparne i segnali, significa navigare con più consapevolezza e tranquillità.

 

Nel prossimo approfondimento parleremo di un altro tassello fondamentale della manutenzione di bordo: il controllo dell’attrezzatura di coperta e delle manovre correnti, perché la sicurezza nasce dalla somma dei dettagli.